Tra le cose belle che porta avere un blog è poter conoscere tante persone, venire a contatto con diverse realtà di vita che oltre ai confini regionali e nazionali spesso travalicano quelli del consueto vivere.
Capita così di imbattersi in astrofisici, in programmatori, in chimici di laboratorio, in giocatori seriali, in video addicted.... e perchè no in soldati!
Mai come in questi ultimi mesi la parola soldato rievoca situazioni di grande calamità, di grave disagio sociale e civile. Mai come nei giorni che viviamo il terrore di vedere un blindato per la città sta ritornando qualche cosa di concreto, di duro da accettare ma è una semplice conseguenza di azioni di controllo e potere che piegano la razza umana da millenni, si tratta solo di far finta di niente o sforzarsi di capire, di andare a fondo mettendosi in gioco per qualche cosa che abbia un valore etico, morale, una bandiera, un paese.
Personalmente sono sempre rimasto molto in bilico su certi argomenti, indeciso su come e dove schierarmi perchè a differenza dei film, dei fumetti, dei luoghi comuni a cui siamo abituati, non c'è un cattivo nè un buono, tutto è relativo e tutto cambia in funzione dei punti di vista, di chi la racconta e di chi la guarda....
Però se è vero che la storia insegna a non commettere gli stessi errori è pur vero che solo con un certo distacco è possibile analizzare in modo oggettivo certi atteggiamenti bellici, alcuni comportamenti di "conquista" o di "controllo" del territorio.