venerdì 25 agosto 2017

Trafugatori di Tombe [AMUN-RE]


Quando l’orologio segna quasi l’una di notte, ValeC prende la via di Casa con sottobraccio la scatolona di DonVito Corleone. “Sicuro di averne prese abbastanza e non volere il bis a qualcos’altro” lo incalzo io sperando di fare presa sull’orgoglio nerd. Ma il giorno dopo lavorativo sarà già duro così e provare un nuovo gioco con spiegazione e tutto significa mettersi in branda almeno verso le 3 del mattino.
Rimaniamo con Cissinho, AleFriend e Miriana a chiacchierare con il freschetto che timido timido inizia ad entrare dalle finestre bollenti, consumate e cotte dal solito sole romano inclemente. La notte di san Lorenzo si dovrebbe stare fuori al buio a guardare le stelle, noi stiamo rintanati con il ventilatorino che soffia calore pronti ad iniziare una nuova partita.
Dallo zaino estraggo una busta di stoffa, dentro c’è una scatola avvolta in un panno di seta: sembra si tratti di un reperto archeologico gelosamente custodito in una tomba egizia dispersa in qualche labirinto sotterrane. Quando la scatola affiora dai mille incartamenti protettivi finalmente quel titolo torna alla luce dopo anni di polvere e scheletri nell’armadio: AMUN-RE!

AMUN-RE
Gioco del 2003 per 3-5 giocatori dal pluridecorato e amato autore Reiner Knizia, illustrato da Kevin Le Moigne e in Italia per la sua riedizione 2017 grazie a DvGiochi (qui su Playbazar.it). Si tratta di un revivial di un grande classico di quasi quindici anni fa, che riprende vita e torna ai giocatori con nuovi materiali, più in linea con le mode attuali, piramidine tridimensionali in resina, risorse mattone a forma di pietra e qualche regola punteggio rivista e semplificata. Il cuore del gioco ruota intorno ad un’asta con una meccanica semplice e veloce di piazzamento lavoratori per selezionare l’importo dell’offerta e ostacolare uno o più giocatori nella fase di acquisto di una provincia. Gli elementi di bluff e maggioranze danno quella pennellata elegante ad una pietra miliare dei boardgame che non ha tempo.

Il gioco si sviluppa in due ere, Vecchio Egitto e Nuovo Egitto alla fine di ciascuna delle quali si procede ad un conteggio dei punti per decretare alla fine della partita l’unico e indiscusso vincitore, delfino di Amun-Re e coltivatore celeberrimo delle rive del Nilo.

Ogni era è divisa in tre round uguali tra loro e divisi ciascuno in quattro fasi: 1-Asta per aggiudicarsi le province; 2-Acquisto e Costruzione per prendere carte favore, erigere piramidi e assoldare contadini; 3-Offerte ad Amun-Re per far esondare il Nilo e rendere fertili le sponde coltivate; 4-Raccolto e Entrate per intascare i benefici di tutte le preghiere al dio Amun-Re.
Nel setup di fase vengono piazzate tante carte quanti sono i giocatori, ciascuna sulla relativa provincia tra le 15 rappresentate sul tabellone. Iniziando dal primo giocatore (che gira in senso orario ad ogni fine round) i giocatori piazzano uno dei tre scriba su una delle carte provincia, posizionandolo esattamente sul valore in monete riportato sulla carta e  che corrisponderà all’ammontare di monete da pagare in caso ci si aggiudicherà quella zona. Gli altri a seguire fanno lo stesso potendo piazzare su carte ancora non selezionate (con offerta anche pari a zero monete) o su una carta già opzionata da un giocatore precedente, dovendo però optare per offerte maggiori (e con valori già preimpostate sulla carta stessa). Alla fine di ogni turno se un giocatore è l’unico su una carta allora è costretto a passare, se invece è su una carta e non ha l’offerta maggiore deve sloggiare  su una carta delle altre, vuota oppure già occupata sempre con lo stesso meccanismo.

Questa meccanica di rilancio è velocissima e soprattutto evita che ci si possa appollaiare  su una provincia rialzando ogni volta di una sola moneta visto che i rilanci sono fissi e già stabiliti sulla carta e, salvo carte favore speciali che permettono di rimanere per un rilancio sulla stessa provincia, doversi muovere su altre zone comporta che rapidamente la scelta dovrà propendere su una carta dove non ci sono altri giocatori. A quel punto, quando  ognuno è da solo su una carta questa fase termina e si paga il dovuto alla banca raccogliendo eventualmente delle entrate one-shot se previsto su quella provincia (qui l’iconografia è di una semplicità ed immediatezza che rendono facilissima la memorizzazione di tutte le regole).

Nella successiva fase di acquisto e costruzione, in ordine di turno si acquistano prima carte favore, quelle che assegnano obiettivi per aumentare lo score nella fase punteggio oppure regalano aiutini nelle altre fasi di gioco (asta, acquisto, costruzione); poi si acquistano contadini  solo se piazzabili subito nei campi vuoti delle proprie provincie; infine si acquistano mattoni per costruire le piramidi (una piramide = 3 mattoni) che servono nelle fasi di score per vincere le maggioranze.

La terza fase di offerte ad Amun-Re comporta di puntare al buio carte della propria mano e determinare per la fase successiva dove il dio egizio farà arriverà il Nilo con le sue acque e quali province attiveranno i propri bonus e rendite. Questa fase è una delle più interessanti perché apre la porta a possibili bluff di chi, braccino corto, vuol tenersi i soldi per se e opta per giocare la carta furto, una carta in dotazione nella mano iniziale e che non si scarta ma ritorna in mano per la fase offerta del round successivo. Chi offre denaro però può bilanciare la possibilità di questi “scherzetti da frate” e giocare la carta Regolare le Offerte che permette sul totale di aggiungere/togliere tre monete per guidare la fase finale di rendite.

Infine la quarta fase è quella dei raccolti e delle rendite: in base al totale di offerte realizzato con la fase precedente, si seleziona una delle quattro tessere Nilo posizionate nel setup vicino il tabellone. La tessera determina i moltiplicatori di rendita di contadini e carovane per le provincie fino a quel momento conquistate dai giocatori. Si intascano le relative carte dalla banca e si ricomincia per un nuovo round.
Se si è già al terzo round dell’era in corso (Antico/Nuovo Egitto) allora si passa alla fase punteggio: per prima cosa ogni giocatore guarda in quale delle tre provincie possedute c’è il minor numero di piramidi e totalizza 1 punto per ogni piramide li costruita. Poi assegnano 3 punti  a chi possiede la provincia con il maggior numero di piramidi su ciascuna sponda del Nilo (Est/Ovest) e spareggiano i blocchi di pietra nella provincia (in caso di ulteriore parità tutti prendono punti). In questa fase si possono giocare le carte potere che danno punti se realizzate le condizioni richieste (es. 9 lavoratori in totale sulle provincie possedute oppure tutte le regioni nell’alto Nilo etc). Si prendono punti per ciascun simbolo tempio di Amun-Re sulle proprie provincie in base al valore riportato dalla tessera tempio selezionata alla fine della fase4.
Chi ha fatto l’offerta più alta al Dio del Nilo sarà il nuovo primo giocatore e se è l’ultimo round della seconda era si sommano anche le monete residue e in base alle maggioranze si prendono 6,4 oppure 2 punti per il piazzamento a podio (pari merito condividono il punteggio ma fanno saltare l’entrata successiva).

STORIE DI FARAONI    
A pochi minuti dall’una di notte provo a spiegare il regolamento della nuova versione di Amun-Re che avrò letto cinque o sei volte: si tratta di 4 paginette scarse piene di esempi e immagini di una chiarezza estrema quindi figuriamoci, un gioco da ragazzi no?… ma purtroppo le mie sveglie mattutine e le mie poche ore di sonno mi portano ormai a dimenticare qualsiasi cosa non succeda nell’arco di due ore, poi PUFFF…. SVANITA! Quindi parto sicuro e tronfio con ValeC che si trattiene giusto per capire se il gioco può piacergli e… PUFFF…. VUOTO PNEUMATICO NEL CERVELLO! Non mi ricordo una beneamata regola. Blatero, farfuglio, sbiascico parole e regole tirate li con la bocca secca…. Faccio abuso di “EHMMMM, EHHH… MHHHH” insomma la versione incartapecorita del noto chiacchierone dai capelli ricci e dai polpacci d’acciaio (che sarei io :D).
ValeC rinuncia e vista l’osa si da alla macchia anelando un soffice cuscino in un letto senza teste di cavallo. Noi con calma ripartiamo con il regolamento alla mano e in 5 minuti la spiega è presto fatta.
Nella prima asta riesco ad evitare Buto, l’unica regione che non permette di acquistare carte durante la seconda fase, e mi piazzo su Abu mentre AleFriends opta per Berenike; Miriana e Cissinho invece si scontrano per il possesso di Avaris dove poi alla fine la spunta Miriana.

Dalla prima asta-a-scalzare si capisce che il gioco è bastardello cioè apre il fianco a coltellate e scorrettezze dell’ultima ora: se vuoi essere crudele rialzi a qualche avversario scomodo ma così facendo sai che quello potrebbe andarsene in una regione vuota e acquistarla a costo zero. Così spesso oltre ai soliti conti in tasca (o nella mano di carte) per capire se ci arriviamo a coprire una puntata risulta molto più importante focalizzare quale provincia sia più redditizia in termini di risorse one-shot guadagnate ad asta vinta oppure in termini di simboli carta utili per alzare il livello di carte acquistabili nella successiva fase o infine rispetto al numero di campi e quindi contadini assoldabili.

In questo continuo di valutare, sportellare, rialzare alla fine arriviamo agli acquisti che per chi ha Buto significano solo contadini e mattoni, per gli altri almeno una carta favore. Queste carte sono fondamentali per riuscire a capire quali province prendere perché avere obiettivi su province dello stesso lato di fiume ma possederne di qua e di la non aiuta a scalare la classifica dei costruttori di Sfingi più importanti dell’Egitto.

Cissinho persevera col suo braccino corto e nelle aste risparmia come un rabbino. Nelle fasi di offerta al Dio Amun-Re sia io che Miriana siamo sempre al verde e andiamo sempre di furtarelli illegali: ci intaschiamo le tre monete e lasciamo che Amun-Re si incazzi come un dio-babbuino; il Nilo a malapena supera gli argini e bagna i quattro terreni limitrofi. Le carovane di briganti passano così da quelle parti e chi sulla propria provincia ha disegnati i cammelli si porta a casa qualche moneta.
Dopo il terzo round alla fase di score sono leggermente in testa con i miei blu grazie ad un abuso edilizio di piramidi non condonate che tiro su come impalati nelle crociate del conte Vlad. Purtroppo all’inizio dell’era due (nuovo Egitto) mattoni e piramidi restano dove sono, contadini e scribi si tolgono e si ricomincia così. In questa nuova configurazione la guerra a chi si accaparra le provincie dove ci sono già tante piramidi è un vero massacro: se prima le aste erano delle sportellate ora il Nilo diventa il nuovo set del “fiume dei pugnali volanti”. Come direbbe Banfi, volano mazzete sulla noce del capocollo e gli sgambetti a rialzare non si contano. Inoltre diventa sempre più concreta l’esigenza di avere una mano ricca di carte obiettivo da poter giocare nella fase finale di gioco ma necessarie per guidare la scelta o i bluff nella lotta ad accaparrarsi le regioni giuste.
Cissinho mette le ridotte, inizia a scalare la vetta della classifica: le piccole carte nelle sue mani sudate sembrano delle cartine da tossico e incurante del ventilatore che gli sventaglia dietro la cervicale, suda e  tira su piramidi come se non ci fosse un domani. Miriana è ancora in modalità “Ammazzatina di Don Vito!” e quando può ti scalza da una carta asta buttandoti nel fiume Hudson…. Ehm.. Nilo!
AleFriends arranca, un po per stanchezza un po perché è sempre stretto tra due fuochi, Miriana ed io che gli impediamo di aumentare i punti rendita per via dei nostri furtarelli e manoleste. Cissinho striscia come un cobra del deserto.
All’ultima fase di punteggio Cissinho si prende i suoi 50 punti e ci manda tutti tra gli alligatori a fare da spezzatino egiziano.

CONCLUSIONI
Amun-Re è un gioco semplice nelle regole ma elegante e, nonostante gli anni, moderno e dinamico nelle meccaniche mantenendo comunque una grande profondità nelle strategie attualizzabili.
La formula dell’asta molto veloce e punitiva, le carte bonus di colori corrispondenti alle relative fasi, i simboli semplici ed immediati da memorizzare, il punteggio rapido ed immediato da comprendere, sono tutti fattori che in questa nuova versione oltre ad ottimizzare il regolamento del gioco 2003 rendono tutto molto accessibile e snello.
I componenti poi sono la chicca: grafica azzeccata nel suo minimalismo e nella sua assonanza al tema. Le piramidi e i mattoni in resina sono il tocco di classe, la ciliegina sulla torta che fanno digerire meglio il prezzo che, in linea con le mode editrici del momento, risulta un pizzico salato ma ancora accettabile.
In generale la sensazione dopo una partita è di volerci rigiocare, per potersi calare meglio nel giro delle azioni, per far fruttare meglio la mano di obiettivi e per puntare a bluff aggressivi al momento giusto.
Grande serata e good vobration per un rientro che segna le 3:00 del mattino ma anche l’imminente arrivo delle ferie estive… forse le preghiere al dio pagano del lavoro sono state ascoltate.



Per gli interessati alla costruzione di un impero di piramidine e sassi trovate Amun-Re su Playbazar.it

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