mercoledì 24 giugno 2015

Fagioli di mare



LUNEDI IN MACCHINA: RIFLESSIONI
Non odio il lunedì perché si torna a lavoro, lo sbattimento, il capo e tutto il resto… A me la routine lavorativa piace, e pure tanto
Se proprio devo trovare un difetto al lunedì però è che purtroppo per lui è attaccato alla domenica che in assoluto è uno dei giorni di massimo relax e quindi la discontinuità tra i due lascia sempre uno strano retrogusto e lui ne paga le conseguenze!
Come fare a paragonare un ufficio con quattro mura in un palazzo di 17 piani nella città più caotica e incasinata d’Italia rispetto ad un asciugamano, la spiaggia, gli ombrelloni cinque o sei amici con rispettive mogli e figli e un mazzo di carte di quelli come si deve? Chiaramente in queste condizioni il lunedì perde 10 a zero!

Però l’estate è arrivata e quindi nel weekend mare e il lunedì mattina quando ti alzi presto per andare a lavoro quasi mi piacciono quei trenta minuti di serena solitudine nell’abitacolo una specie di strano relax che solo un genitore in attesa del secondo figlio può apprezzare così bene.

DOMENICA: MULO DA SOMA
Dani: “Amò, lasciaci qui a me ed LA… poi parcheggia d’avanti l’altro stabilimento così dopo per tornare è più FACILE”…. Mi dice mia moglie alle due del pomeriggio mentre scende dal macchinodonte con il piccolo vichingo biondo incremato con protezione 50 e carico tipo Blanka col powe-up.

Le stradine sono un tetris tra Smart messe in orizzontale, scooter in verticale, SUV appollaiati su mini-cars tipo BigFoot americani. Ci metto 20 minuti a trovare un posto e sto così lontano che sarei potuto partire a piedi da Roma per fare prima.

Carico come un mulo tra secchielli, braccioli di spiderman, biglie con Moser, Coppi, Pantani e Cipollini, zaino con gli asciugamani, borsa termica e… il mio marsupio gonfio che sono riuscito a far passare inosservato sotto i vigili raggiX di mamma-Dani: “Perché ti porti anche quel coso? Non siamo già troppo carichi mi fa lei come se il mulo non fossi solo io. “Non è che ti sei portato qualche gioco dei tuoi e incroci della povera gente tutto il pomeriggio?”… ha una certa conoscenza delle mie abitudini.

Albo3: “Naaaaa.. ti pare… giusto la custodia degli occhiali da sole, le chiavi di riserva, una bomboletta di CO2 nel caso bucassi le ciabatte mentre scendo dallo sgarupo, Bohnanza-e-le-caramelle per la gola, l’orologio che senno non mi si abbronza il polso… TUTTO REGOLARE!” … fiuuuu forse non mi ha sentito.
Ma lei sorride come fa con LA quando ne ha combinata una tipo: “non sporcarti con le fragole che non si togl….” E lui ha già quella macchia sul petto della maglietta  nuova! Per lei sono scontato come i cornetti della colazione dopo le 17:00.

SFIDA TRA MASCHI BETA
Il pomeriggio è un susseguirsi di bagni con il piccolo LA che si è messo in testa di saper nuotare senza braccioli…. Ma il mare è un pizzico mosso quindi sorseggia acqua salata ogni volta che un’ondina lo travolge.

LA: “papo giochiamo con le biglie?” mi fa lui che ancora tremante per i 40 minuti di bagno. E via di costruzione rampe paraboliche, buche-trabocchetto, bivi scorciatoia per iniziare poi a sportellarci a suon di schiccere.

Tra un gelato e due chiacchiere il sole inizia a calare e approfittando di una distrazione di mia moglie e del gruppetto bimbi intenti a scavare la fossa delle marianne sul bagnoasciuga, sistemo il telo sotto gli ombrelloni e recluto Super-Ruber e Marvellous-Daniel amici da un ventennio.

Con Ruber mi ricordo ancora una partita a Pictionary nel ’97 finita a litigare con le nostre rispettive compagne perché si giocava “uomini-contro-donne” e loro non ci stavano che lui avesse indovinato in un pico-secondo la mia vignetta: avevo rappresentato un tizio alticcio con un boccale mezzo vuoto (o mezzo pieno), la bocca aperta e un tornado che ne vorticava fuori. “ROTTO!” indovina al volo Ruber! Ma le due ragazze iniziano a tirarla lunga perché si dice rUtto e comunque dovevamo indovinare l’aggettivo (rotto come un vaso…) non il sostantivo… bla bla bla… il resto è storia.

"Si cambia gioco" dico io coraggioso per la prima volta dopo una vita di accanite partite a tresette o al gioco localebigheb be (di cui ignoro le origini, la pronuncia e come si scriva ma altro non è che un mix-up tra briscola e… tresette tanto per cambiare!). Gli altri amici e i passanti iniziano a fare capannello per capire cosa possa aver incrinato le ormai imperiture tradizioni: dal marsupio estraggo la scatolina di Bonhanza che risplende tipo l’arca dell’alleanza nel film con Harrison Ford.

Albo3: “Questo è il gioco di FACIOLI adatto a due cotiche come voi! Si tratta di coltivare semi, scambiarli concludendo affari e venderli per diventare i più ricchi alla fine del terzo mazzo”.
Tutti rimangono basiti… forse si aspettavano qualche fumo di scena o esplosioni colorate… roba più magica della serie: “aho ci rompi sempre il cazzo con sti giochi da tavola e ti presenti con un mazzetto di facioli!”.

Chiaramente non sanno quello che dicono: mai gioco di carte fu tanto utile per tirare nel vortice di noi tossici un neofita-non-ancora-giocatore.
La prima mano è di prova e Ruber ne approfitta per evaquare… forse l’effetto fagiolata lo ha preso troppo sul serio. Si aggiungono anche il piccolo LA e FRA. The Marvellous fa una quantità di soldi che la metà bastano per armare un paese del terzo mondo… secondo LA che un pizzico rosica ma avendo acconsentito ad ogni scambio con quella serpe di Daniel non può che ritenersi soddisfatto…

Alla partita seria perdiamo LA che torna alla sua buca e il buon FRA che con moglie e figlia, carico pure lui come un muletto CATERPILLAR si risale le scalette verso la tanto anelata combo casa+doccia+cena+dormita!


SCONTRO TRA PIRANHA
Mischio, faccio alzare, distribuisco 5 carte a testa da tenere sempre nello stesso ordine.

Ruber pianta il primo seme (un SojaBohne), il secondo no. Pesca le due carte e inizia la trattativa: uno è un Rote, uguale ai miei primi due… "solo con quelli faccio due monete che è una passeggiata"
Gli propongo un Soja della mia mano per quel Rote ma nell’affare arriva anche il terzo avvoltoio che sente puzza di bruciato e spinge al rialzo: “Due Soja per quel Rote, pero nell’affare ti passo pure un seme che poi mi ridai in regalo”… una specie di giro-conto! 
Praticamente dopo neanche 20 minuti The Marvellous, famoso pescecane delle negoziazioni, ha già capito come aggirare la scocciatura delle carte in mano da giocare in ordine… è scaltro come una Faina e cattivo come una Iena Ridens... Per mia fortuna SuperRed ha ancora qualche scottatura della mano prova dovuta ad intrallazzi con il losco compare quindi opta per la mia offerta e lo lascia cuocere nel suo brodo lento. Chiude il turno pescando tre carte e aggiungendole alla propria mano nell’ordine di pesca.

Tocca a Daniel che ancora fuma dalle narici ma siamo solo agli inizi quindi resta calmo e ingessa la punta dei suoi semi. Pianta un Rote (“LO SAPEVO! CANE!” penso io amichevolmente) e anche lui non rischia e pesca i due semi da contrattare. Gli dice male perché nessuno li vuole (con un po di cattiveria: a me uno poteva pure servire ma non lo prendo). Pianta il primo, scarta uno e pianta anche il secondo. Pesca tre carte e passa.

Tocca a me e… SBABAM! Attacco i miei due primi semi al Rote che è già su un campo…. Loro mi additano come “maledetto” ma faccio finta di non sentirli e senza guardarli rosicare giro due carte… Un Blau ed un Soja… Il blau lo pianto… il soja lo scambio per un altro blau da Ruber…. Il nostro asse-politico inizia a funzionare contro quel coccodrillo di Daniel che mastica amaro e si prepara alla vendetta.

Il gioco prende subito vita e le trattative sono la parte più divertente, specialmente con tre bastardi-senza-scrupoli come noi. 
Ruber spinge forte con i Soja e io mi guardo dal calpestargli i piedi. 
Daniel invece punta alla quantità e anche lui investe sul Blau e sul Freuer, quelli più comuni ma che ti salvano da molti impasse e possono aprire ottime linee di baratto con gli altri. 
Io dopo aver fatto fruttare il Rote e aver affiancato un Sau (meglio noto come CaccaBohne) inizio a rilassarmi ma vengo investito da una serie di pesche sfigate che mi fanno saltare diversi raccolti. La regola vuole che se in un campo c’è solo un seme e nell’altro più di uno, se sei costretto a seminare devi vendere i semi di quest’ultimo raccolto…. Rovinandoti inevitabilmente i piani. Però grazie a degli scambi molto aggressivi rimango a ruota.

All’esaurirsi del primo mazzo il sole è già piuttosto basso, qualche nuvolone inizia a sottolineare la necessità di chiudere in fretta per rincasare ed evitare liti familiari ma ancora peggio l’interruzione prematura del contest tra amici-cannibali!

Super-Ruber dopo un inizio fiacchetto mette le ridotte e risale la china rimpinguando in modo clamoroso il suo gruzzolo. 
Dalla folla che ormai ci osanna e ci acclama esce sottecchi il piccolo LA che mi chiede: “Pà ma chi stà vincendo?”. Quando gli dico che è Ruber ad essere in vantaggio, LA approfitta della confusione per passargli dietro e spillargli tre quattro carte dal mucchietto dei soldi con l’obiettivo di portarle sul mio mazzo…. 
Dopo le risate generali rassicuriamo il piccolo che la sfida è tutta da giocare e che la sorte del ricciuto papà non è ancora detta!
Albo3: “Se vinciamo dobbiamo farlo senza trucchi, seguendo le regole! Se perdiamo, onore al primo!” questa è come la vedo io. Come vorrei che la vivesse anche lui… ma con qualche risata in più rispetto a me, almeno spero.

Esauriamo anche il secondo mazzo, tutto diventa più concitato, il sole è basso sull’orizzonte, la luce non arriva più da sopra e gli ombrelloni non riescono a fermare i raggi che riscaldano sempre meno e arrivano paralleli al mare.
Il mazzo di Super-Ruber è sempre più cicciotto, il mio lo copro con le gambe che sono incrociate e lo sento troppo sgonfio per poter competere; Daniel sembra più indietro…
LA: “Dai papo metticela tutta!” mi incita come gli dico io quando va sulla sua nuova bici rosso fuoco.

Chiudiamo l’ultimo mazzo in un paio di turni a testa… io speculo come un maledetto allibratore, Ruber sente troppa pressione e va in TILT… chiude un paio di scambi non proprio alla pari, torna a commerciare pure con the Marvellous che nel frattempo recupera con una sfilza di Blau e FrauerBohne… le sue armi micidiali…

È FINITA! Si vendono i raccolti che restano, mentre le carte ancora in mano si buttano nel mucchio in un estremo gestro di stizza misto a stanchezza e gioia per aver riportato la pellaccia a casa… vabbeh come se fosse una vera gara no!?.

ZAMPATA FINALE
Vinco io con 24 punti staccando di soli tre punti Super-Ruber (21 punti) mentre The Marvellous Daniel chiude da fanalino con 14!

Neanche il tempo di esultare e darsi due pacche sulle spalle che ho LA a ciccicolla con zaino, marsupio, rete del secchiello e borsa frigo appese qua e la… 

Con Dani ci facciamo il lungo mare con il sole all’orizzonte che irradia tanta felicità e un pizzico di malinconia… 

Risalgo alla macchina stanco come un Salmone prima di deporre le uova…

Gioco l’ultima combo:
CASA+DOCCIA+CENA+LETTO… fine!


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